Trovare la “Stella”

 

Questa canzone la considero veramente stupenda! Richiama il bisogno naturale dell’umo di sperare che da qualche parte ci sia qualcosa di più grande di lui che lo protegga e lo accompagni nel corso della vita!

Io sono convinto che questo essere Trascendente sia Dio, ma in ogni caso auguro a tutti gli uomini e le donne, di trovare la propria “stella” che li aiuti ad andare avanti!

Veniamo ai vostri commenti:

Valentina:

Grazie Luca ma non ti dovevi far perdonare di nulla!! Che dire su questa poesia anzi per essere più esatti come l’ha definita Venditti stesso, poesia-preghiera è semplicemente meravigliosa, ti fa sperare e pensare che non siamo soli nei momenti di difficoltà, che c’è una stella per ognuno di noi, che veglia sul nostro cammino e ci guida…quindi quando guarderemo il cielo sappiamo che c’è qualcuno che ascolta i nostri cuori e desideri perchè ci ama e vuole solo il meglio per noi!!! Grazie Antonello, tu solo sai leggere l’anima delle persone che ti amano, cioè i tuoi fans e io continuo a vivere, a non arrendermi mai proprio attraverso le tue canzoni!!! Ciao Luca baci tvb

Irene:

bella bella bella!
davvero molto bella! rimanda a una speranza, a una fiducia …a volersi affidare in certo senso,non espressamente a Dio in questo caso…ma di fondo c’è questo qualcosa,che ci porta ad alzare gli occhi e a sperare per noi e i nostri cari…in un mondo che non vede e non si chiede nulla (anzi pretende solo).
…grazie!

Sara:

Ciao Luca!
bella questa canzone!
Secondo me segna il bisogno dell’uomo di avere qualcosa in cui credere, o meglio, in cui affidarsi. Questo qualcosa può essere Dio, ma non solo. Magari anche una persona cara che non c’è più. O una persona cara che c’è ma non è vicina a noi. Secondo me anche un sogno può proteggerci, perché ci da la forza di continuare, di credere in qualcosa. E in questo modo migliora la nostra vita.
ciao Luck! ti voglio bene!

Piera:

Credo che tutti abbiamo bisogno di credere che la su ci sia qualcuno che ci protegge e vigila su di noi. che sia un angelo che sia un parente non più tra noi, o perché no una stella che ci illumina il cammino e che ci impedisce di perderci in questo intricato mondo.
Ciaoooo Piera.

Approfitto di questa occasione per rendervi partecipi di un grande obbiettivo che ho raggiunto oggi:

Sono felice per aver finalmente concluso la prima stesura del mio libro! La settimana prossima sarà dedicata alle conclusioni e poi comincerò a lavorare per la versione definitiva!

 

Amare…

 

Fin da bambino ho dovuto fare i conti con la mia disabilità. Questo mi ha portato a riconoscere giustamente i miei limiti e a diventare così molto razionare.

Il mio errore più grande è stato usare questa mia razionalità anche dal punto di vista sentimentale, con l”obiettivo di cancellare completamente questa mia dimensione per evitare di star male.

Vi spiego velocemente la mia teoria: sono disabile, e non sono autonomo, per questo motivo la donna che decidesse di condividere la sua vita con me, dovrebbe essere in un certo senso, la mia “infermiera”. Perciò se io amassi davvero una persona, non potrei mai pretendere questo da lei.

Allo stesso tempo, dall’altra parte la carrozzina fa pura: io sono sempre stato l’amico, il confidente, la persona su cui si può contare, ma nulla di più. Certo ammetto, e lo faccio con molta serenità che il fatto di avere 27 anni e di non aver mai dato nemmeno un bacio sulle labbra ad una ragazza spesso fa male, ma detto questo, mi dicevo: che senso ha innamorami, se questo mio sentimento non sarà mai corrisposto e quindi mi porterà solo sofferenza? Era abbastanza semplice: quando vedevo una ragazza che mi poteva in qualche modo interessare, mi cercavo di allontanare da lei, mi chiudevo a riccio, rendendomi anche antipatico ai suoi occhi. Costruivo così un muro, forse per paura di mettermi in gioco…

Questa teoria a livello razionale non fa una piega, ma come dice un tale: “L”amore non è razionalità”

Sono pienamente d’accordo! Quando “perdi la testa” per qualcuno”, non c’è cervello che tenga!

Vale sempre la pena innamorarsi, perché solo l’amore è in grado di farti provare alcune meravigliose sensazioni!

Anche se il mio sentimento non sarà mai corrisposto e probabilmente rimarrò solo per tutta la vita, nessuno potrà mai impedirmi di amare, perché una vita senza amore, non è vita!

Mi scuso, nel caso in cui questa mia riflessione così personale colpisca la vostra sensibilità.

I commenti di questa settimana:

Sara:

Caro Luca,
devo dire che interpretare la canzone di questa settimana è molto difficile.
“Non amarmi”. Forse perché non vogliamo essere amati per una qualche ragione, perché l’amore non è ragione ma solo sentimento. Oppure anche perché l’amore porta con sè sempre un po’ di sofferenza, perciò non amare implicherebbe non soffrire per amore. Questa cosa però mi fa venire in mente una citazione, cioè “Non Amare Per Paura di Soffrire è Come Non Vivere Per Paura di Morire!”, Jim Morrison.
Ma credo che la prima versione sia la più corretta ^_^
Una domanda mi sorge spontanea: il nostro Luca si sta innamorando? 🙂
Ti voglio bene!

Irene:

questa canzone mi commuove molto perchè l’ho dedicata a una persona molto importante….penso che il titolo “non amarmi ” intenda la difficoltà che si ha nel lasciarsi amare,così come si è…con i propri limiti e le proprie insicurezze. Allora è più facile dire “non amarmi” perchè non voglio buttare giù i miei muri e mettermi in gioco, piuttosto che dire “amami” e cerchiamo di accettarci…
spero di non essere stata troppo prolissa!
scusate….

Valentina:

Ciao Luca premetto una cosa io sanremo l’ho visto l’ultima volta quando vinse Annalisa Minetti, perchè è una truffa e tutto già deciso e combinato…tanto più che i veri cantanti non ci vanno, perchè se meritano il successo lo hanno indipendentemente dal festival!! Cmq tornando alla canzone a me non piace però da quel che ho capito è che non bisogna amare una persona per quel che ti può dare ma per com’è!! Ciao baci tvb

Rispondo alla domanda di Sara, non posso lasciarvi con questa curiosità:chi lo sa… Chi vivrà vedrà…

Grazie a tutti!

Afferrà questo istante e stringi più che puoi…

 

Lunedì si è spento improvvisamente un ragazzo che conoscevo bene. Come potete notare da come è impostato il blog, dai video e dalla mia presentazione sono credente, ma vi assicuro che la morte mette in crisi tutti, il distacco da una persona a cui vuoi bene fa male, anche se si è certi che le persone che coloro che partono da questo modo stanno decisamente meglio perché tornato finalmente a casa.

Questo ci deve far riflettere: la vita è un dono, non sappiamo quanto durerà quindi è proprio per questo abbiamo il dovere di sfruttare la questo regalo completamente gratuito e viverlo più che possiamo. La canzone parla da sola, la considero terapeutica dovremo ascoltarla ogni giorno per stare meglio. La prima regola perciò è. AMARE LA NOSTRA VITA IL PIÙ POSSIBILE!

I Vostri commenti:

Sara:

secondo me questa canzone da un importante consiglio, cioè quello di vivere la vita “più che puoi”, fino in fondo. Perché non si sa mai quando il nostro viaggio finirà!

Valentina:

Caro amichetto ti ringrazio per prima cosa per i due bellissimi video che hai messo con le canzoni del mio mito Venditti…ora ritornando alla sfida, io ho interpretato cosi la canzone che la vita va vissuta fino in fondo, assaporarla lentamente ma soprattutto fare quello che il proprio cuore ci consiglia e non seguire sempre la mente!! Questo riguarda sia l’amore, la propria vita, sogni e desideri, mai rinnegarli per far piacere ad altri perchè poi tradiamo noi stessi! Quindi come dice la canzone “siamo noi che abbiamo ancora voglia di stupire noi”. Bisogna vivere la vita come è meglio per noi..Ciao tvb baci

Vorrei ora ricordare con questo video un amico di tutti che proprio nella notte del 13 febbraio di sei anni fa, ha affrontato la sua “ultima salita”.