Quando pochi minuti fa ho preso in mano la prima copia del mio nuovo romanzo, ho provato delle fortissime emozioni. Da un lato grande felicità e soddisfazione per aver raggiunto pienamente l’obiettivo che mi ero prefissato: vedere il mio lavoro di tanti mesi prendere finalmente forma. È senza dubbio un sogno che diventa realtà.
Allo stesso tempo però mi è mancata la presenza fisica di papà, la possibilità di gioire anche con lui, il commentare la copertina e i particolari insieme. Più semplicemente avrei tanto voluto farglielo leggere.
L’anno scorso quando papà ha lasciato questo mondo, io avevo soltanto abbozzato i primi capitoli, ma è stato proprio il bisogno di sentirlo ancora vicino che mi ha fatto decidere di continuare a scrivere.
L’ispirazione di questo romanzo mi è nata proprio grazie a papà, perciò ho avuto la sensazione che fosse al mio fianco durante l’intera stesura, anche se non avevo la possibilità di vederlo e confrontarmi direttamente con lui.
Questo mi dà tanta forza: papà mi mancherà sempre a livello fisico, ma ho la certezza che sarà sempre al mio fianco nei momenti importanti della vita.
A questo punto non serve che legga il mio romanzo, perché in qualche modo lui l’ha scritto insieme a me.