Grazie a Mary per la fotografia.
Data di pubblicazione: luglio 2015.
Genere: Da scoprire…
Autore: Luca Dalla Palma.
Descrizione:
Ogni volta che Michele cade, si sente smarrito, non trova un ruolo… è come una carta caduta dal mazzo. Nessuno di noi può stare fuori dal mazzo… la partita non avrebbe senso. Il mazzo è la società e la partita è la vita. Le carte siamo noi: ognuno indispensabile come in una partita a scopa…
ISBN: 9788867771073
Editore: Marco Serra Tarantola Editore.
Prefazione:
Uno… tre, molteplici sono i punti di vista attraverso i quali ci viene presentato Michele dall’autore: ora è il suo migliore amico a parlarne, ora suo padre, ora sua sorella, ora lui stesso presenta alcune sfaccettature della sua personalità… E il lettore viene trascinato in questo vortice di voci e di pensieri senza nemmeno accorgersi e si lascia trasportare alla scoperta di questo mondo a tratti misterioso, a tratti inquietante, a tratti sorprendente e soprannaturale… E i colpi di scena sono ad ogni svolta di pagina.
Il protagonista di questo secondo romanzo di Luca Dalla Palma è infatti un personaggio di spessore e di animo profondo. Un uomo che lotta con tutte le sue forze contro le difficoltà che incontra lungo la sua strada ed ogni volta ne esce vincitore, perché si affida sempre, non senza qualche delusione, a quelli che sono i grandi valori della vita: la famiglia, l’amicizia, l’amore e la fede.
E tra le righe di questo splendido romanzo, tra le caratteristiche speciali di Michele, nelle continue prove da affrontare, nella sua autoironia, più volte sembra di riconoscere i tratti distintivi dell’autore… E con lui, ancora una volta, scopriamo che vale sempre la pena rischiare ed accettare la sfida!
Antefatto
(Tre anni prima…)
Alzò per un attimo la testa e rimase scioccato. Vide il suo riflesso nel grande specchio del bagno e si spaventò.
Da troppo tempo non si fermava a guardarsi veramente.
Non era possibile! «Come ho fatto a ridurmi in questo stato?», si chiese tra sé impressionato.
La barba lunga e nera, assolutamente non curata, gli ricopriva quasi completamente il volto. Gli occhi quasi non si vedevano: le occhiaie ormai erano l’unica cosa visibile a causa delle notti insonni che non contava più. Sulla fronte la dermatite che non aveva più curato era ormai fuori controllo: enormi macchie rosse, comparse anche ai lati del naso, lo facevano sembrare un appestato. Senza calcolare i capelli: avevano raggiunto quella lunghezza intermedia che non consentiva più di tenerli in ordine. In quello stato sembrava non solo sfatto e mal ridotto, ma anche sporco.
Solo in quel momento davanti a quello specchio prese coscienza della sua situazione.
Da circa tre mesi stava male; non usciva più di casa e si trascurava. Un problema fisico effettivamente lo tormentava, ma nulla di insanabile e non poteva assolutamente giustificare uno stato del genere.
Michele sapeva benissimo che era ben altro che lo faceva stare male. Non pensava però di essere caduto tanto in basso.
Non poteva più aspettare!
Uscì dalla stanza da bagno e non rivolgendo la parola a nessuno si diresse in camera intimando: «Non voglio essere disturbato!».
Chiusa la porta prese il suo telefono cellulare e fece partire una telefonata. Suonava libero, ma non ricevette alcuna risposta. Quando scattò la segreteria lasciò questo messaggio: «Amico mio, è giunto il momento…».
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